Di seguito, vi
riportiamo due importanti notizie scientifiche divulgate da Retina Italia Onlus,
l’Associazione nazionale per la lotta alle distrofie retiniche ereditarie. La prima
riguarda uno studio sulla Malattia di Stargardt, presso il San Raffaele di
Milano, mentre la seconda riguarda la sperimentazione clinica di una nuova
protesi retinica, presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di
Firenze.
Prima notizia
scientifica: Malattia di Stargardt
(Inizio virgolettato)
Presso la Clinica Oculistica
dell’Ospedale San Raffaele sta per iniziare il reclutamento per uno studio
sulla Malattia di Stargardt finanziato dalla Comunità Europea che coinvolge 5
centri in Europa.
Lo studio prevede
l’impiego di un farmaco che verrà somministrato per via orale per favorire il
riassorbimento dei depositi di materiale patologico a livello della
retina, il cui accumulo determina la morte delle cellule.
Lo studio è
randomizzato, per cui una parte dei pazienti assumerà il farmaco mentre una
parte di paziente riceverà un placebo, per garantire un equo confronto ed un
affidabile studio di efficacia e sicurezza. La durata dello studio sarà di un
anno.
I principali
criteri di inclusione sono:
- età
compresa tra 18 e 45 anni al momento dell'inizio dello studio
- acuità
visiva di almeno due decimi nell'occhio migliore
- identificazione
di due mutazioni sul gene ABCA4,rilevate mediante tecnica NGS
I pazienti
interessati che rispettino i criteri di inclusione sopradescritti possono
scrivere una e-mail all'indirizzo:
ricerca.stargardt@gmail.com
in modo che lo staff del Servizio Distrofie Retiniche possa
ricontattarli per l’eventualearruolamento.
Per informazioni
potrete chiamare Retina Italia al numero 026691744 (lunedì, mercoledì giovedì e
venerdì dalle 9.30 alle 13.30).
(Fine
virgolettato)
Seconda notizia
scientifica: nuovo impianto epiretinico
(Inizio
virgolettato)
Nuova
Sperimentazione
NANO RETINA: al
via il reclutamento per il nuovo impianto epiretinico.
Una nuova protesi
retinica è ora disponibile.
Inizia la
sperimentazione clinica di una nuova protesi retinica, ancora mai impiantata su
uomo, presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi, SOD Oculistica, Dir.
Prof Stanislao Rizzo.
Si tratta di un
impianto autonomo, alimentato a infrarossi (IR) e progettato per convertire
l'input visivo in impulsi elettrici a livello delle cellule nervose retiniche.
L'impianto NanoRetina è un innovativo dispositivo epiretinico
(posizionato cioè sulla retina, e non al di sotto) costituito da una serie di
elettrodi che, penetrando attraverso gli strati del tessuto retinico, vengono
connessi direttamente alle cellule nervose residue presenti nella retina
bypassando lo strato dei fotorecettori danneggiati. Gli elettrodi di questo
sistema sono 576, un numero che lascia ipotizzare una migliore risoluzione del
sistema rispetto ai precedenti già sotto studio.
Il sistema non
richiede la presenza di cavi: il tutto funziona in modalità wireless.
Il paziente dovrà
indossare un occhiale a infrarossi con lenti trasparenti. Sull’occhiale è
presente un impianto che converte l’immagine che arriva dall’esterno in luce
infrarossa, che viene poi inviata all’array presente
sulla retina. Questo chip trasmette l’immagine all’area visiva corticale,
attraverso le vie ottiche naturali.
Per funzionare
sarà quindi necessario tenere gli occhi aperti, come nel normale processo di
visione.
Il primo criterio
di inclusione è una precedente storia di visione.
Possono essere
arruolati tutti i pazienti con età compresa tra i 18 e gli 80 anni.
Altri criteri di
selezione sono:
-Diagnosi
confermata di degenerazione retinica ereditaria allo stadio terminale (Retinite
Pigmentosa o Distrofia di coni e bastoncelli);
-Acuità visiva in
entrambi gli occhi di percezione luce o assenza di percezione della luce da non
più di 5 anni;
-Assenza di fori
maculari, distacchi di retina, traumi oculari, edema maculare cistoide o altri
problemi retinici legati alla vascolarizzazione o patologie del nervo ottico.
I pazienti
dovranno effettuare una visita di screening, fondamentale per la valutazione
della possibilità di essere inclusi nello studio.
Lo studio per
tutti i pazienti inclusi durerà circa 18 mesi, dal momento dello screening.
Successivamente
verranno sottoposti all’intervento chirurgico per l’inserimento dell’impianto,
che avrà durata di circa 2 ore, in anestesia generale, con una degenza prevista
di 1-2 giorni.
Dopo il periodo di
convalescenza di una settimana inizieranno le procedure di ottimizzazione e
impostazione del dispositivo, che potranno variare come durata a seconda dei
soggetti. A 30 giorni dall’intervento avrà inizio il percorso di
riabilitazione, caratterizzato da 3 sedute a 1, 3 e 6 mesi dalla chirurgia, e
successivamente, se si riterrà necessaria, sarà data la possibilità di
effettuare delle sedute di riabilitazione direttamente a casa del paziente.
Chiunque vorrà
avere maggiori informazioni o richiedere la visita di screening per l’eventuale
arruolamento potrà rivolgersi scrivendo a:
cecchip@aou-careggi.toscana.it.
Nella mail sarà
necessario inserire i propri dati personali (nome, cognome, data di nascita,
città di residenza e recapito telefonico), unitamente al tipo di diagnosi di
distrofia retinica ereditaria e referto di ultima visita oculistica effettuata.
Per informazioni
potrete chiamare Retina Italia al numero 026691744 (lunedì, mercoledì giovedì e
venerdì dalle 9.30 alle 13.30)
(Fine
virgolettato)