Guida pratica ai
nutrienti che possono aiutare nella prevenzione delle patologie oculari. Dalle
vitamine “amiche” della vista ai carotenoidi fino allo zafferano, ecco come
prendersi cura degli occhi anche a tavola.
L’Organizzazione Mondiale
della Sanità ha recentemente confermato che più di due miliardi di persone al
mondo è affetto da patologie visive sostenute da risposte infiammatorie e/o
immunitarie sbilanciate o processi neurodegenerativi su cui si può intervenire
dall’esterno. L’intervento nutrizionale può diventare un’arma importante nella
protezione dell’occhio e dei meccanismi visivi? Lo abbiamo chiesto a Monica
Varano, Direttore Scientifico dell'Irccs Fondazione G.B.
Bietti per lo Studio e la
Ricerca in Oftalmologia, Onlus sostenuta da Fondazione Roma.
Leggiamo quanto
pubblicato sul “Corriere delle Alpi”.
Stili di vita e
alimentazione
Condurre uno stile
di vita sano e seguire un’alimentazione equilibrata è ormai una “prescrizione”
che riguarda tutte le patologie, incluse quelle oculari, soprattutto se
collegate ad altri problemi di salute come per esempio il diabete. "L’adesione
a una dieta sana - spiega Varano - offre un valido intervento per competere
contro i crescenti casi di malattie oculari in tutto il mondo, come i disturbi
dell'occhio secco, la progressione della miopia, la cataratta, il glaucoma, la
retinopatia diabetica o la degenerazione maculare a causa dell'età". Cosa
significa questo in pratica? "Determinate quantità di micronutrienti -
prosegue l'esperta - devono essere fornite giornalmente per il corretto funzionamento
del sistema visivo, come vitamine, carotenoidi, metalli in tracce e acidi
grassi omega-3. Tra gli alimenti naturali utili a migliorare la salute degli
occhi, devono esserci pesce, carne, uova, noci, legumi, agrumi, verdure a
foglia verde, frutta e verdura di colore arancione, olive e olio d'oliva,
latticini".
Alimenti
anti-infiammatori
Una conferma di
quanto l'alimentazione possa impattare sulla salute degli occhi arriva anche da
un recente studio, una revisione sistematica pubblicata di recente sulla
rivista scientifica Foods: "Lo studio - spiega Varano - ha valutato
quattro categorie di cibi tipici della dieta mediterranea, cioè broccoli, noci,
zafferano e zigolo dolce, riportandone le proprietà antinfiammatorie,
detossificanti, anti-angiogeniche, anti-apoptotiche, fotoprotettive, antiossidanti e neuroprotettive".
Un altro studio
con un periodo di follow-up di 38 mesi ha riportato come l’associazione di
antiossidanti, carotenoidi, tracce di metalli e acidi grassi omega-3 riduca lo
stress ossidativo e il rischio di sviluppare retinopatia diabetica.
Il ruolo della Vitamina
A
La vitamina A,
anche nota come Retinolo, è uno degli elementi indispensabili per la salute
degli occhi. "Svolge un ruolo cruciale nella formazione dei fotorecettori
retinici ed è coinvolta nel meccanismo di visione crepuscolare e diurna"
spiega Varano. "Studi recenti hanno dimostrato l’efficacia della
supplementazione sistemica di vitamina A nel trattamento di patologie della
superficie oculare e i vantaggi offerti dalle formulazioni topiche (colliri)
nel trattamento della sindrome dell’occhio secco". Ha inoltre note
proprietà anti-ossidanti.
La vitamina A può
essere introdotta nell’organismo con la dieta e si trova nelle verdure e nella
frutta di colore arancione, gialla e rossa, come carota, melone, albicocca, zucca,
mango, frutti rossi e mirtilli, ma anche in latte, uova e fegato.
La funzione
antiossidante delle vitamine E e C
La vitamina E, o
Tocoferolo, è la sostanza anti-ossidante per eccellenza, aiuta le cellule a
combattere lo stress ossidativo. "A livello oculare – spiega Varano - è
particolarmente utile nella prevenzione di patologie retiniche quali la
degenerazione maculare legata all’età (DMLE) e nella protezione della lente
naturale del nostro occhio, il cristallino, in quanto riduce i danni provocati
dai radicali liberi dell’ossigeno. Ha anche un ruolo noto nel rafforzamento dei
muscoli oculari". Alimenti ricchi di vitamina E sono i cereali, il germe
di grano, le mandorle, lo zafferano, le noci, la soia, olive e olio d’oliva.
La vitamina C, o
acido ascorbico, è una sostanza dalle note proprietà antiossidanti, importante
anche nel potenziamento del sistema immunitario. "A livello oculare -
prosegue l'oculista - la vitamina C aiuta a ridurre il rischio di sviluppare
malattie come la degenerazione maculare legata all’età e il glaucoma ed inoltre
è particolarmente utile nella prevenzione e nella cura delle infezioni
corneali". Gli alimenti ricchi di vitamina C sono agrumi in generale,
kiwi, verdure a foglia verde, pomodori, fragole e peperoni.
Gli altri
nutrienti utili per la salute degli occhi
Oltre ai vantaggi
visivi offerti dalle vitamine A, C ed E, esistono altri nutrienti che svolgono
un ruolo importantissimo per la salute sia dell’occhio sano che di quello
affetto da malattie che portano ad un progressivo e, in alcuni casi,
irreversibile calo visivo come la degenerazione maculare legata all’età, la cataratta,
la retinopatia diabetica ed il glaucoma. "Una dieta ricca di antiossidanti
può prevenire i danni innescati da questi meccanismi di stress" spiega
Varano.
I carotenoidi come
luteina, zeaxantina, meso-zeaxantina, beta-carotene e licopene sono una
categoria di sostanze ad azione antiossidante: il beta-carotene è il precursore
della vitamina A; luteina, zeaxantina e meso-zeaxantina sono carotenoidi, anche
noti come xantofille maculari, presenti a livello oculare nella fovea e nel
cristallino; il licopene ha una particolare azione, definita anti-angiogenica,
capace di interferire nella progressione verso forme avanzate di DMLE e nello
sviluppo di complicanze della retinopatia diabetica.
In quali alimenti
si trovano i carotenoidi?
I carotenoidi sono
contenuti in molti vegetali a foglia verde, tra questi cavolo e spinaci sono
gli alimenti che contengono le più alte quantità di luteina, zeaxantina e
beta-carotene. Numerose e recenti evidenze scientifiche riguardano anche le
proprietà benefiche per la vista della curcumina, sostanza ad azione
antiossidante e antinfiammatoria, che può essere facilmente assunta con la
dieta.
Le 'dosi' giuste
di nutrienti
Quali sono le
quantità ideali di assunzione di questi nutrienti? È sufficiente la quota che
assumiamo con la sola alimentazione? "La dieta mediterranea - risponde
Varano - è ricca di vitamine, sali minerali, calcio e omega-3, elementi utili
nella prevenzione delle patologie degenerative e cardio-vascolari.
"L’integrazione
di elementi necessari al benessere fisico è indicata soltanto laddove esistano
condizioni patologiche che beneficiano di dosi aggiuntive di tali sostanze o
situazioni carenziali che ne riducono l’introduzione o l’assorbimento". Ci
sono, in effetti, alcuni casi nei quali il ricorso all'integrazione può essere
utile. "In ambito oculistico - afferma l'esperta - l’assunzione di
integratori è particolarmente indicata nella prevenzione di patologie a decorso
lento e degenerativo quali la
DMLE nella popolazione a rischio e ancor più in quei pazienti
che hanno già diagnosi di DMLE per rallentarne o bloccarne la progressione
verso forme più avanzate". Oltre alle quantità, occorre considerare anche
la biodisponibilità degli elementi che assumiamo con la dieta: la curcumina
assunta con la dieta, ad esempio, presenta una bassa biodisponibilità e
pertanto per sfruttarne i benefici nella prevenzione dello sviluppo di
patologie retiniche, sono necessarie formulazioni con carrier idrofili, tipici
delle formulazioni che si ritrovano negli integratori.
Zafferano e
degenerazione maculare
È vero che lo
zafferano può essere utile per aumentare la sensibilità della retina? "Lo
zafferano - risponde Varano - è una spezia di uso comune i cui principi attivi
sono crocina e crocetina, due sostanze della famiglia
dei carotenoidi, dalle spiccate proprietà anti-ossidanti e anti-apoptotiche. I primi studi effettuati sui ratti hanno
riportato una riduzione degli effetti nocivi legati ad una continua e dannosa
esposizione luminosa. Gli effetti sulla retina sono stati valutati nell’uomo
mediante tecniche di elettrofisiologia che consentono di studiare la
funzionalità maculare. Nella popolazione affetta da DMLE, l’integrazione orale
di zafferano alla dose di 20 mg/die ha migliorato i test di funzionalità
retinica e maculare e ha dimostrato effetti neuro-protettivi.
"Più
recentemente - conclude l'esperta - sono stati anche riportati i risultati di
sperimentazioni a breve termine su pazienti affetti da patologie retiniche ereditarie,
tra cui la malattia di Stargardt, con risultati di
efficacia e buona tollerabilità".