Associazione Pugliese per la Retinite Pigmentosa - ODV
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Vincitori: un'onda di mani intrecciate:

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anno diciassettesimo n. 658                              25 luglio 2023

Vincitori un’onda di mani intrecciate

   Domenica 23 luglio, con la partecipazione al Gala delle Compagnie organizzato dal festival “Il Giullare” in piazza Mazzini a Trani, si è conclusa l’avventura che ha visto protagonista il gruppo teatrale di dieci ‘attori per una sera’ nato dal progetto di teatroterapia “L’anima non è come appare”, condotto dalla regista e teatroterapeuta Rosalba Pascali.

    Non ci poteva essere migliore epilogo al contest teatrale nazionale “Il Giullare” presso il Centro Jobel di Trani, andato in scena dal 17 al 22 luglio, cui l’Associazione Pugliese per la Retinite Pigmentosa – OdV ha aderito con lo spettacolo dal titolo “L’anima non è come appare” durante la caldissima serata del 20 luglio. Tre sono i cappelli del Giullare che ora ornano la nostra bacheca dei premi: la nostra Organizzazione ha, difatti, vinto il Premio miglior allestimento scenico "per l'efficacia con cui strumenti scenici, pur nella loro essenzialità, sono stati funzionali a dare potenza ai quadri e alle atmosfere dell'aldilà dantesco, soprattutto nella dinamicità assunta attraverso l'interazione di essi con i protagonisti"; il Premio del pubblico con il record di 87,10% delle preferenze da parte del pubblico; ed, infine, il Premio in denaro miglior spettacolo "per la straordinaria capacità di rapire il pubblico con un testo complesso e attraverso personaggi che, pur noti e conosciuti nell'immaginario collettivo, sono apparsi rinnovati nella potenza interpretativa in un anelito emozionante e coinvolgente alla vita e all'Amor che move il sole e le altre stelle. Le figure dantesche sono state interpretate con una potenza ed un'intensità che han letteralmente conquistato l'intera platea con applausi a scena aperta che sgorgavano direttamente dall'anima, toccata nel profondo da ogni gesto, da ogni parola e da ogni quadro rappresentato nella messa in scena teatrale".

    A rendere “L’anima non è come appare” un successo ci hanno pensato: Rosalba Pascali in veste di regista e come voce dell’audiodescrizione; Antonello Perilli, Maria Colucci, Maurizio Montanari, Maria Rosaria Recchia, Tiziana Barone, Rosanna Visaggi, Gianfranco Taurino, Michele Nitti, Francesco Fiorentino e Annarita Ninni nel ruolo di attori; Elisa Montanari, Francesca Montanari, Elena Maiorino, Giulia e Ivano Cinquegranelle come volontari; Valentina Carulli per la traduzione in LIS; Matteo Martellotta per la cura della scenografia; Alessio Cotardo per la cura alla regia; Santina Caponi per i costumi.

    Ciò che ha reso più orgoglioso il gruppo partecipante è la pletora di commenti entusiastici che sono giunti dalla giuria, in particolare dalla scrittrice, conduttrice e cantastorie Stefania De Toma, dal pubblico che ci ha seguiti anche a distanza sulle rispettive pagine Facebook ed Instagram (curate dalla sottoscritta) con viva e costante solerzia, da ognuno dei componenti del nostro Comitato Scientifico Regionale ed anche dalle testate giornalistiche regionali. Inoltre, gradita è stata la recensione inaspettata della dott.ssa Elvira Zaccagnino, direttrice della casa editrice “La meridiana”, ospite anch’ella durante la quarta serata del festival, che su Facebook ha scritto: “Lo spettacolo di ieri sera ha tolto il fiato. Attori non vedenti e ipovedenti hanno messo in scena Dante e il suo viaggio nell’inferno, nel Purgatorio e nel Paradiso. Un caldo infernale non ha distolto nessuno di loro e di noi che eravamo il pubblico”; il Giornale di Trani ci ha omaggiati della foto di copertina per annunciare la serata delle premiazioni da cui traspare la felicità che ha attraversato il gruppo durante la propria esibizione e ha stabilito che “con grande maestria” gli attori dilettanti sono stati capaci di ridare vita al capolavoro dantesco; il giornale Trani Viva, prendendo spunto da un incidente a fine spettacolo – il blackout improvviso di tutta Trani -, ha riflettuto sul fatto che “pubblico e attori, avvolti in oscurità diverse, sono stati immersi da una circostanza improvvisa, imprevista e casuale”, una sorta di “miracolo del Giullare” a detta del presentatore della serata Marco Colonna, ma che ciò non ha fatto che aumentare “una meraviglia che ha lasciato il sapore di buono” in ogni spettatore “a tal punto che anche il ritorno a casa nel blackout della città era pieno di luce”; dulcis in fundo, abbiamo anche ricevuto il supporto dell’Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti - Puglia, che con un post su Facebook si è congratulata con l’A.P.R.P. - OdV sia per aver preso parte ad una manifestazione così inclusiva come il festival “Il Giullare” giunto alla sua quindicesima edizione, sia per aver fatto così trionfare i valori di solidarietà che accomunano le due organizzazioni di volontariato.

    Insomma, di questo spettacolo è già stato esposto tutto in lungo e in largo. Perciò, a cosa serve questo articolo – ultima eccezione alla regola, visto che dal prossimo ci sarà la firma a cui siete tutti affezionati? Serve a raccontarvi con brevi pennellate il cuore, intravisto da tutti, che è emerso durante la scorsa settimana, così intensa di emozioni, a partire dall’impegno di tutti e dal sodalizio unico che si crea necessariamente tra abili e diversamente abili in un’associazione di volontariato come la nostra, che è brillato tra le fiamme dell’Inferno, le luci avvolgenti del Purgatorio ed il bianco accecante del Paradiso; a spiegare che i soci che hanno preso parte all’iniziativa, stando a stretto contatto, hanno davvero realizzato che solo insieme possono spostare l’asticella dei loro limiti un po’ più in là; a far capire a chi legge che è proprio vero che l’unione fa la forza. Ma anche a rievocare il chiasso allegro della comunanza, la sorpresa nella cura dei dettagli da parte degli organizzatori che ci hanno omaggiato con un piccolo rinfresco accompagnato dal un biglietto di benvenuto scritto in Braille, i timori di uno spazio nuovo e difficile da controllare come quello offerto dal Centro Jobel, il rumore del trapano dello scenografo per rendere ancora più accessibile il palco attraverso una corda delimitativa, le direttive della regista Rosalba Pascali che prendendo letteralmente le mani dei suoi attori ha saputo guidarli stando loro di fianco e mai torreggiando su di loro, la buona collaborazione che si è creata tra il service e i nostri operatori della regia, l’ammirazione negli occhi degli accompagnatori che assistevano alle prove per il rinnovato spirito di orientamento dei propri cari; e, inoltrandoci nelle ore vespertine, il venticello pomeridiano che si è trasformato in stasi umidissima nel corso della serata, la macchina del fumo che creava un bell’effetto ma anche un odore mortifero, il primo applauso a scena aperta seguito da molti altri, l’entrata sorprendente di Caronte quasi rovinata da due spettatori dal tempismo perfetto che hanno occupato la corsia centrale della platea proprio nel momento sbagliato, i volontari centometristi che sono corsi dalla regia al palco più volte, errori tecnici fortuiti che non hanno interrotto l’esibizione, i personaggi che hanno preso forza e sono cresciuti di intensità, il fotografo ufficiale Francesco Paradiso che si è innamorato di alcuni primi piani e li ha immortalati a ripetizione, la battuta sul freddo del gelido lago Cocito che proprio non voleva essere pronunciata per non trasformare il tutto in una tragicommedia, gli “in bocca al lupo” sussurrati tra una scena e l’altra, la commozione e la verità nell’“Omnia vincit amor” pronunciato da Virgilio, la danza perfettamente riuscita delle due sublimi Beatrici, la luce che ha inondato il sorriso serafico di Dante sul finire del suo viaggio ultraterreno; e poi, la confusione nel creare una fila ordinata per ricevere gli applausi tanto si era sollevati che tutto fosse andato per il meglio, gli attori che non sapevano ancora che gli spettatori consapevoli si erano già alzati in piedi per applaudirli, le lacrime di gioia a tracimare dagli occhi, la mano vibrante della regista alla bocca mentre cercava di contenere la sua emozione per timore che le passassero il microfono e non le uscissero più le parole di bocca, quell’onda di mani intrecciate che si abbassavano e si alzavano in maniera scomposta e che è risultata così bella perché tanto spontanea, l’abbraccio tra Dante e Virgilio che come una poesia ha richiamato la prima esibizione all’Auditorium Moscati a Bari il 23 aprile scorso; infine, il blackout che ha sorpreso Rosalba Pascali in un tenero assalto da parte della De Toma, appassionata di Dante e ormai anche di questa compagnia dilettante, le battute dei non vedenti che volevano accompagnare giù dal palco i vedenti in un assurdo rovesciamento di ruoli nel buio più totale, la meravigliosa commozione di ritrovare amici dell’Associazione che avevano deciso di sedersi tra gli spettatori senza avvisare nessuno della loro presenza, la fila di parole senza sosta messa su da chi ha assistito allo spettacolo per non interrompere il flusso di entusiasmo, i sorrisi, le lacrime, il sollievo, la gioia, la stanchezza che non ne voleva sapere di bussare alle porte del nuovo giorno.

    E la stessa magia si è ripetuta la sera del 23 luglio, durante il Gala delle Compagnie: dalle speranze silenziose mentre ci si accomodava in attesa dell’inizio della serata alla corsa della regista sul palco per ritirare l’attestato di partecipazione, dalla strenua volontà di Rosalba Pascali di sedersi in mezzo ai suoi attori e non essere nemmeno per un attimo l’unica a salire sul carro del vincitore al primo premio vinto – quello per il miglior allestimento scenico –, dal Presidente Gianfranco Taurino e dalla Vicepresidente Maria Colucci pronti a slanciarsi in piedi durante l’acclamazione del primo premio “Il Giullare” al Consigliere Francesco Fiorentino che invitava alla calma per non bruciare i tempi della suspance, dal balzo in piedi poi effettivo dei suddetti al salto sulla sedia con tanto di pugno chiuso al cielo in segno di vittoria del Consigliere Maurizio Montanari, dalla corsa del Presidente sul palco per affiancare la regista ai complimenti reciproci con le altre compagnie partecipanti, dai giurati che arrivavano per complimentarsi agli attori presenti che mettevano fretta ai loro accompagnatori per raggiungere i festeggiamenti, dal rock and roll improvvisato ubriaco di gioia di Maurizio Montanari e Rosalba Pascali agli ondeggiamenti a tempo di musica di tutti gli altri, dai trenini creati insieme ai rappresentanti degli gruppi provenienti da tutta Italia intorno a piazza Mazzini al messaggio vocale in piena notte per avvisare i restanti componenti della compagnia che la vittoria è andata all’A.P.R.P.-OdV, dagli strepiti di gioia alle risate scomposte, dagli abbracci sentiti alle parole cariche di affetto, fino al momento in cui abbiamo lasciato quella piazza ormai deserta che conterrà sempre uno strato della nostra essenza.

    Grazie a tutti coloro che ci sono stati vicini, anche solo con una particella di pensiero. Sembra giusto concludere questa newsletter così: per aspera ad astra. Alla prossima tappa del viaggio (forse)!

 

di Donata Martellotta



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